I primi Sapiens vivevano in Marocco 300mila anni fa

I primi Sapiens vivevano in Marocco 300mila anni fa

Siamo piu’ vecchi di almeno centomila anni. L’Homo sapiens, e’ infatti apparso sulla Terra almeno trecentomila anni fa. A dimostrarlo, in due distinti articoli pubblicati su Nature, sono i resti fossili che sono stati portati alla luce nelle settimane scorse in Marocco, vicino Rabat, da un gruppo di ricercatori tedeschi del Max Planck Institute di Lipsia.

Si tratta di una scoperta molto importante che riscrive non solo la storia evolutiva della nostra specie, ma anche la sua geografia, ovvero l’area di diffusione e la probabile origine. “Siamo abituati a pensare che ci fosse una culla del genere umano 200 mila anni fa in Africa orientale, ma i nostri nuovi dati rivelano che l’Homo sapiens si diffuse in tutto il continente africano circa 300 mila anni fa.

Molto prima che la l’uomo uscisse dall’Africa, la nostra specie si diffuse in tutta l’Africa”, dice il paleoantropologo Jean-Jacques Hublin che ha guidato le ricerche. Il sito dove sono stati effettuati i ritrovamenti e’ in realtà molto noto sin dagli anni ’60. Si tratta di Jebel Irhoud. Le nuove ricerche hanno permesso di portare alla luce oltra ai resti ossei (denti, ossa lunghe e crani) di almeno 22 individui, anche molti manufatti. Sono stati proprio questi manufatti litici, in selce, che hanno permesso ai ricercatori di ricostruire in maniera piu’ dettagliata e precisa la stratigrafia del sito e di datare nuovamente i vecchi reperti gia’ noti (una mandibola) e i nuovi. I dati della bioluminescenza hanno infatti permesso di retrodatare a circa 300.000 anni fa i manufatti e dunque anche gli strati geologici in cui erano compresi insieme ai resti ossei.

I fossili provenienti da Jebel Irhoud mostrano un volto e denti di aspetto moderno, e una grande, ma piu’ arcaica, scatola cranica. Hublin e il suo team hanno dimostrato che la forma del viso dei fossili Jebel Irhoud e’ quasi indistinguibile da quello degli esseri umani moderni che vivono oggi. In contrasto con la loro morfologia facciale moderno, tuttavia, i crani trovati a Jebel Irhoud conservano una forma arcaica piuttosto allungata della scatola cranica. “La forma interna della scatola cranica rispecchia la forma del cervello”, spiega il palehe la moderna morfologia facciale umana è stata sviluppata nella fase iniziale nella storiaoantropologo Philipp Gunz del Max Planck Institute. “I nostri risultati suggeriscono c della nostra specie, mentre la forma del cervello, e, eventualmente, la funzione del cervello, si è evoluta successivamente insieme alla specie Homo sapiens”, dice Pova al DNA di esseri umani presenti giorno rivelato differenze nei geni che interessano il cervello e il sistema nervoso. Oltre a reperti di punte di freccia e altri manufatti e raschiatoi in selce nel sito sono stati ritrovati ossa di gazzella in grande quantita’. Meno frequenti invece le ossa di gnu e le uova di struzzo. Tutti ritrovamenti che indichilipp Gunz. Recentemente, il confronto del DNA antico estratto da Neanderthal e Denisova che la popolazione di ominidi che viveva nel sito era formata da cacciatori molto abili.