E’ partito ufficialmente oggi pomeriggio il conto alla
rovescia per il lancio della seconda parte della Missione spaziale europea ed italiana, su Marte.
Con la firma oggi a Roma, nella sala ottagonale del planetario del Museo Nazionale Romano, del contratto di servizio tra Roberto Battiston, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), Mauro Moretti, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Leonardo-Finmeccanica, David
Parker, Direttore Dipartimento Robotica dell’Agenzia Spaziale Europea, Donato Amoroso, Amministratore Delegato di Thales Alenia Space Italia si e’ infatti
definito il contratto di partenership scientifica, tecnologica e industriale che sara’ necessario per il completamento e l’allestimento di Exomars 2020, ovvero lo sbarco di un rover europeo su Marte nel 2020.
“Andare su Marte – ha spiegato nel corso della cerimonia di firma Mauro Moretti, di
Leonardo-Finmeccanica, l’azienda italiana che svolge un ruolo di primo piano in
questa missione – è la piu’ bella avventura che possa capitare oggi ad un uomo.
Sono orgoglioso di partecipare a questa avventura. Abbiamo scelto di
parteciparvi anche perchè attraverso questa missione abbiamo la possibilita’ di
testare e di mettere a punto una serie di tecnologie che ci permetteranno di
avanzare in diversi settori tra quelli che oggi sono considerati piu’ avanzati
tecnologicamente. Per fare qualche esempio, la robotica, in questa missione è
determinante, così come lo è anche l’energia e le fonti rinnovabili. Penso ai
pannelli fotovoltaici che alimenteranno il rover. Poi c’è l’Internet of Things:
tutta la missione puo’ essere considerata come un sistema interconnesso, e
l’industria, cosiddetta 4.0. Questa missione e’ la proiezione di tutto quello
che c’è di innovativo, e mentre noi qui sulla Terra triboliamo da mattina a
sera, andare su Marte ci permette di sperimentare”
Il contributo italiano è davvero molto importante. ”Contrariamente a quanto definito all’inizio, c’è
stato un cambio di programma e si è deciso che il rover verrà assemblato e
testato a Torino, presso gli stabilimenti di Thales Alenia Space”, ha spiegato
il program manager della missione, Andrea Allasio, di Thales Alenia Space. Il rover è al centro di questa seconda missione europea su Marte. Spetterà a questo piccolo robot delle dimensioni di circa un metro e sessanta per un metro e trenta per un metro e dieci di altezza, ospitare a bordo un esperimento che mai, fino ad oggi è stato realizzato: perforare il suolo marziano fino a due metri di profondità. E’ li’ infatti che, secondo gli scienziati, potrebbero nascondersi, o meglio, essere sopravvissute forme di vita al riparo delle radiazioni cosmiche che bombardano e sterilizzano ogni giorno la superficie di Marte. ”La trivella
– ha spiegato Luigi Pasquali, direttore del settore Spazio di Leonardo
Finmeccanica – è dotata di una pèunat di diamante che le permetterà di perforare
qualsiasi tipo di roccia incontrera’ mentre perforera’ il suolo Marziano”. La
trivella di ExoMars è un vero gioiello tecnologico. Ha una potenza di 80 watt
(un quinto rispetto ai trapani che usiamo a casa) ed è pronta a lavorare in condizioni estreme, con una temperatura di 80 gradi sotto zero e una pressione di 5-10 millibar: facendo 80 giri al minuto con una spinta costante pari a 40-50 chili, perforerà il suolo con una punta in diamante policristallino che genererà un buco di 25 millimetri di diametro. La trivella – drill – potrà raccogliere
campioni di materiale che saranno poi distribuiti ad un container apposito; successivamente trasportati all’interno del laboratorio analitico del Rover
stesso e destinati agli appositi strumenti scientifici, saranno esaminati nel dettaglio. In questo suo delicato compito di perforazione del suolo e collezione di campioni di materiale, il drill sarà coadiuvato da un altro strumento di Leonardo: Ma_Miss, uno spettrometro ad infrarossi miniaturizzato che, opportunamente inserito all’interno del drill, fornirà agli scienziati informazioni sull’ambiente da cui i campioni saranno prelevati.
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